Per valorizzare e rigenerare il territorio rendendolo un attrazione artistica e culturale, si è dato vita a ‘Profili Pagani’, che rappresenta una celebrazione laica di uno spazio sacro qual è l’esistenza dei profili tracciati e del loro valore che gli studenti hanno scandagliato in una mirata ricerca: uomini e donne del passato e del presente che hanno segnato e segnano la storia di Pagani, attraverso un intenso lavoro connotato con opportune ricerche d’archivio, interviste, testimonianze che sono poi state sintetizzate in profili, iconiche simil-silhouttes disegnate dai ragazzi stessi e presentate in forma di installazione urbana. L’arte pubblica, come ben chiarisce l’esperto d’arte del progetto Massimo Pastore, fa parte della storia pubblica, parte della cultura in evoluzione e della memoria collettiva; riflette e rivela la nostra società e aggiunge significato alle città. In tal senso Heidegger ci viene in aiuto: “l’esposizione è erigere nel senso dell’offrire in voto e del celebrare. Offrire in voto significa consacrare, nel senso che nell’esposizione dell’opera viene aperto il sacro in quanto sacro e viene invocato il Dio nell’aperto suo esser-presente. Essere opera significa esporre un Mondo.” Proprio in tale direzione è il simbolo grafico che è stato immaginato da Pastore per questo progetto, una sintesi che sovrappone il simbolo dell’Ensō, simbolo della calligrafia giapponese in forma di cerchio che indica illuminazione, forza, sacralità, al telaio circolare della tammorra e ai suoi cembali che connotano da secoli la terra di Pagani in un ideale dionisiaco che prova a disinnescare l’apollineo di cui pur necessita.
Undici profili che faranno discutere per la loro felice disomogeneità, per la loro normale eroicità di essere umani che segnano e hanno saputo segnare sentieri.
Inoltre per dare voce ai partecipanti e ai cittadini del territorio, nasce “QR code per la Città”: un percorso interattivo con contenuti digitali lungo le strade di Pagani, con l’intento di fornire modalità diverse in cui la comunità stessa diventa protagonista di un percorso introspettivo, che affronta e sviluppa cinque tematiche:
1. Cambiamento: Il bruco che diventa farfalla. Il seme che diventa fiore, poi frutto. La pioggia che cambia e si trasforma in sereno. Il bello del cambiamento è che lascia il posto a qualcosa di nuovo, di magico. Noi, qui a Pagani, siamo pronti a cambiare!
2. Bellezza: Dicono che la bellezza sta negli occhi di chi guarda. E allora dovremmo educare i nostri occhi al “bello”, per scrutare intorno a noi e trovare la meraviglia nei dettagli del nostro luogo. Pagani è bellezza per i suoi cittadini.
3. Felicità: Il sapore di una tradizione, di un momento condiviso con gli amici di sempre, con la famiglia, passeggiando tra le strade di una città che chiami casa. Ecco cos’è la felicità. L’assaporare ogni istante e goderne fino alla fine.
4. Ascolto: si dice che la più grande forma d’amore sia ascoltare in silenzio. E allora quale miglior modo di dimostrarlo, verso la nostra Pagani, se non quello di sedersi e ascoltare ciò che la rende viva? Che sia un suono della tammorra in lontananza, o le risate dei bimbi che giocano in cortile, lasciamoci ispirare dal suo canto, lasciamoci sorprendere;
5. Futuro: Le funi aprono il sipario blu di un teatro, e ogni sorriso è un debutto. Il futuro è un bene prezioso, i cui attimi vanno colti nella semplicità dei gesti quotidiani. E così come Pagani svela i suoi tesori solo a chi sa osservare, così il futuro si mostra a coloro che sanno apprezzare le piccole cose del presente. Lasciamoci, quindi, travolgere da questo spettacolo tutto da scoprire.
Ad ogni “QR code” è associato un colore ed un logo di riferimento legato alle risorse e punti forti della cultura e delle tradizioni del nostro territorio.